Botte da orbi a Roma e Torino. Nella Capitale, il sindaco Ignazio Marino è stato colpito da Dario Rossin (Fratelli d’Italia) mentre nel capoluogo piemontese, durante una sessione del consiglio regionale, Franco Maria Botta, capogruppo di Fratelli d’Italia (indagato insieme a 42 colleghi), viene alle mani con Roberto Placido, del Pd.
Indipendentemente da chi abbia cominciato e da chi abbia ragione, sono scene deplorevoli. Di fronte ad una buona parte dell’opinione pubblica disgustata dalla politica pensando che siano tutti uguali, non sono certo questi i fatti che possano convincere l’italiano medio del contrario. Occorrono fatti e vere opposizioni.
Nemmeno il “volemose bene” del governo Letta va bene, anzi. Si rischia di passare dalla padella alla brace. Basterebbe soltanto che ognuno faccia il proprio ruolo: l’opposizione che contesti leggi inopportune usando le armi che offre il regolamento e la maggioranza che governi senza accordi sottobanco. Come diceva una famosa pubblicità di Giobbe Covatta, “basta poco che ce vò?“.