Massimo Bray, il ministro “silurato” stimato da tutti

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Vedere un Ministro della Repubblica Italiana che non riceve insulti nelle piazze e nemmeno sui social è un fatto più unico che raro di questi tempi. È il caso di Massimo Bray, ex Ministro dei Beni Culturali del fu governo Letta. Nonostante l’ex vice di Bersani abbia goduto di una popolarità bassissima, l’ottimo Bray non è mai stato stato sfiorato dalle critiche.

Il tweet d'addio di Bray
Il tweet d’addio di Bray

Anzi, soltanto una volta su cui è subito intervenuto. Si tratta dell’approvazione del bando “500 giovani per la cultura” quando le ore di lavoro erano troppe per lo stipendio proposto: ebbene, piuttosto che fare orecchie da mercante, Bray ha ascoltato le perplessità ed ha corretto immediatamente il bando.

 

Del resto, la luna di miele fu quasi istantanea: il primo maggio 2013, pochi giorni dopo la nomina a Ministro, Bray andò in visita a Pompei – senza scorta –, e fu subito riconosciuto da un passeggero in circumvesuviana. Un Ministro che lavora il giorno di festa e viaggia senza scorta: un caso più unico che raro. Come ultimo atto del suo ministero, ha provveduto a far acquistare dallo stato la villa di Carditello, in provincia di Caserta, fornendo anche i soldi per il restauro. Bray, inoltre, ha onorato fino all’ultimo il suo dovere: il 20 febbraio, pur essendo formalmente Ministro ma ormai prossimo al cambio, appena ha saputo che qualcuno ha appiccato le fiamme nel terreno di Tommaso Cestrone, l'”angelo di Carditello” morto il giorno di Natale per un infarto, Bray è andato subito a Carditello a far sentire la presenza dello Stato. Era agli sgoccioli della sua attività da Ministro. Poteva pure non andare, ma il senso del dovere di Bray ha avuto il sopravvento.

 

La stima verso Bray è sfociata in una pagina Facebook dall’emblematico nome “Toglietemi tutto ma non il mio Bray” imitando una famosa pubblicità di una marca di orologi e dal mailbombing a Renzi. Ciò non è bastato poiché Bray non rientrava nel manuale Cencelli imposto al segretario del Partito Democratico. Peccato, perché, come ha detto una signora a Bray “Ministro, con Carditello lei ci ha restituito anche la dignità“.

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