Non c’è gara tra la “force tranquille” che nel 1981 Jacques Séguéla fece adottare alla campagna di Francois Mitterand, candidato alle presidenziali francesi e il celeberrimo slogan del Principe De Curtis: “Italiani, elettori, inquilini, coinquilini, casiliani, quando sarete chiamati alle urne, per compiere il vostro dovere, ricordatevi un nome solo: Antonio La Trippa. Italiano, Vota Antonio La Trippa! Italiano, Vota La Trippa”.
Così come, non potrà mai esserci gara tra il pay off della campagna veltroniana del 2008 “Un’Italia moderna. Si può fare” e il tormentone con il quale Totò arringava i suoi scarsi e ben celati elettori.
Men che meno con la tristemente “l’Italia che sale” che ha segnato, in tutti i sensi, l’avventura politico-elettorale del professor Mario Monti e della sua Scelta Civica.
Vince sempre Votantonio!.
Vince a mani basse, senza particolari sforzi, nonostante siano trascorsi dall’uscita del film ben cinquant’anni.
Era quindi doveroso tributare un piccolo omaggio alla creatività comica di Totò titolando questo nostro blog sulla comunicazione politica ed elettorale Votantonio.it.
In ossequio al successo inconfutabile di una comunicazione rivelatasi tanto semplice quanto perfetta e solida, grazie soprattutto al suo unico e non riproducibile interprete (the medium is the message, avrebbe chiosato, qualche anno dopo Totò, Marshall McLuhan) e sia per la capacità intrinseca dello slogan urlato ai quattro venti dal candidato Antonio La Trippa di nascere in un contesto minore – allora la comicità in genere e la commedia italiana erano considerati tali rispetto alle pellicole più impegnate – ma di trasformarsi e adattarsi negli anni alle situazioni, ai personaggi e agli ambiti più diversi.