Una campagna elettorale online a costo zero, che ce vò!

1936

Il mondo della comunicazione è afflitto da un problema molto serio: il riconoscimento della professionalità. A nessuno, credo, verrebbe in mente di vaccinarsi da solo, di estrarsi un dente davanti allo specchio o di smontare la caldaia perché i caloriferi non funzionano. La soluzione migliore per evitare disastri è, nell’ordine: andare dal proprio medico curante, prenotare una visita dal dentista, chiamare l’idraulico.
Nel campo della comunicazione non funziona così.
Devi fare il logo per la tua attività? Chiamo la figlia del mio vicino di casa che ha appena terminato l’Istituto d’arte. Devo fare un sito internet? Chiamo mio cuggggino che si è diplomato all’istituto tecnico indirizzo informatico. Devo aprire e gestire una fan page su Facebook? Chiamo mio nipote che è a spasso e gli affido la gestione, così impara un lavoro figo e mi manda avanti la pubblicità su feisbuk! In politica non cambia molto.

La politica non fa eccezione su questo argomento, anzi!

Nel 2017, in Italia, la classe politica ha ancora molta diffidenza sul mondo della comunicazione. Una diffidenza dovuta a una scarsa conoscenza di come si deve affrontare una campagna elettorale, sulle strategie da adottare e gli strumenti da utilizzare.
Capita spesso che chi si occupa della comunicazione di una campagna elettorale non viene invitato, e quindi non partecipa, alle riunioni strategiche. Non fa parte del “cerchio magico” che assume le decisioni ma viene relegato a ruolo di mero esecutore di ordini dati da personaggi che ruotano intorno al candidato e che poco capiscono di comunicazione o non conoscono affatto le dinamiche di una campagna elettorale.
A questo dobbiamo aggiungere anche che la classe politica è, nonostante il crescente astensionismo degli ultimi anni che denota una avversione dei cittadini per questi temi, aggrappata ancora a dichiarazioni “formigonesche” alla “lei non sa chi sono io”, per cui “io so io (e so come si muove il mondo, anche quello della comunicazione) e voi non siete un cazzo!”.

Se Facebook è gratis, perché dovrei pagare come si deve chi mi gestisce la pagina?

Con l’avvento del digitale è diventata convinzione comune che chi opera nel settore deve lavorare a basso costo perché:

  1. tutti hanno un computer e tutti hanno accesso ai social network o a un sito web
  2. se tutti hanno accesso ai social network tutti li possono usare
  3. se tutti li possono usare tutti li sanno usare
  4. se tutti li sanno usare (e li usano, eccome se li usano!) significa che anche mio cuggggino lo saprà fare sicuramente dopo un po’ di pratica
  5. se mio cuggggino me lo fa gratis perché dovrei pagare (e anche tanto) per farmi gestire la pagina?

La propensione all’utilizzo di strumenti digitali è dettata dalla convinzione, quindi, che sono a costo zero. Sicuramente hanno un costo inferiore rispetto alla carta stampata, ma da qua a essere gratis ce ne passa.

Affidare la comunicazione elettorale agli amici smanettoni che risultati porta in termini di professionalità e di efficacia? Quando si tratterà di analizzare i dati degli insight di Facebook chi lo farà, e come? E quando ci sarà da analizzare i dati di Analytics? La lettura e l’analisi dei dati è fondamentale per chiunque si occupi di ideare una strategia, e non solo nell’ambito della comunicazione politica.

Facciamo i seri: proviamo a vincere le elezioni affidandoci a dei professionisti

Come in tutte le attività, anche in campagna elettorale molti ruoli non possono essere affidati a gente improvvisata, specialmente se si tratta della campagna elettorale in una grande città.

Lo staff deve essere composto da professionisti, coordinati dal responsabile della campagna elettorale che conosce le dinamiche di creazione del consenso. Queste persone a loro volta saranno responsabili, ognuna per il proprio settore di competenza, di altre professionalità con ruoli più operativi, e così via.
In molte competizioni elettorali, specialmente nelle amministrative di piccoli comuni, molti ruoli vengono coperti dalla stessa persona, sia per una questione di budget, sia perché la mole di lavoro è inferiore ed è più gestibile. L’importante è che siano coperti da professionisti che conoscono il settore e sanno come muoversi.
No a giornalisti, tipografi, grafici, web master o social media manager che si improvvisano spin doctor. E soprattutto no a figure che non sanno gestire lo stress di una competizione elettorale.

Ecco alcune delle figure che devono essere coinvolte nella campagna elettorale e sono sotto la direzione dello spin doctor:

  1. social media manager
  2. grafico / impaginatore
  3. videomaker
  4. fotografo
  5. webmaster
  6. redattore per i contenuti web (sia per il sito che per produrre altri contenuti digitali)
  7. addetto stampa e curatore dell’agenda del candidato.

Chiunque voglia affrontare una competizione elettorale deve necessariamente prendere in considerazione questi aspetti e convincersi che la gestione di una campagna elettorale improvvisata non è più figlia dei nostri tempi.

Se stai pensando di candidarti non essere frettoloso e richiedici una consulenza gratuita compilando il form sottostante! Evita di fare disastri e ricorda: “Se pensi che un professionista ti costi molto è perché non hai idea di quanto ti costerà un dilettante“.

Lascia un commento