Non aprite quella Tv!

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Sono una grande fan dei ragionamenti poco sofisticati, nel senso filosofico del termine.

C’è l’usanza a casa mia di accendere la tv appena alzati. In teoria l’obiettivo sarebbe quello di avere compagnia, di iniziare a prendere contatti col mondo esterno per carburare e accettare che la giornata sia iniziata.

Sempre in via ipotetica, sarebbe fantastico ricevere belle notizie, tipo che non ci siano guasti sulle tratte dei mezzi pubblici, che gli ospedali non siano pieni come un formicaio, che la politica serva il paese. Ma significherebbe stare ancora nel mondo dei sogni, o forse no…

Le cose positive accadono anche nel nostro paese e sono anche le più facili da raccontare. Non c’è bisogno di girarci intorno, si può essere diretti e concreti perché è la natura semplice (e non semplicistica!) delle cose buone che lo permette, anche se sono le più faticose da ottenere. Ma si sa, tutto ciò “non fa notizia”, è la dura logica dell’informazione.

Eppure ci sarebbe un gran bisogno di semplicità e concretezza, soprattutto nel linguaggio politico, perché i politici iniziano presto ad indossare la veste dei grandi retori.  Certo, ascoltare di prima mattina un talk show con ospiti simili, forse, è una scelta che si potrebbe benissimo evitare, ma non per disimpegno, bensì per la quasi- inutilità del gesto.

Tergiversare, eludere le domande, arrampicarsi sugli specchi, fare immensi giri di parole, luoghi comuni, banalità: nulla di nuovo insomma.

Ma se, invece, si provasse a fare un esempio?

E se si spiegasse concretamente ciò che si sta facendo o si pensa di fare?

E se ci si impegnasse a spiegare ai cittadini cosa effettivamente potrebbe cambiare da domani?

La politica non è una cosa semplice, né lo è gestire l’economia di un paese, e forse, ancor più difficile è coinvolgere le persone ad interessarsene. Se poi si fa uso di un linguaggio volutamente ampolloso per mascherare vacuità di contenuti, per dare l’impressione di parlare al pubblico, mentre in realtà ci si parla tra “colleghi”, per citare semplicemente i problemi invece di entrarci dentro, l’impresa diventa quasi impossibile.

Spegniamo và.

 

 

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