Arturo sovrasta Angelino

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Arturo sovrasta Angelino. Nel cubo ci trovi il cuore, nel cerchio al massimo un fegato ingrossato.

Da un lato Arturo, dall’altro Angelino. Da parte un Movimento iperpolitico, che da nicchia social rischia una fragorosa transustantazione fattuale, suo malgrado; dall’altra un frappé post-centrista come terapia sperimentale al rischio imminente di estinzione.

Negli ultimi mesi, due nuovi simboli sono comparsi sul ring della politica italiana, il @MovimentoArturo (con 54,1K follower e 62,6K fan) ideato e lanciato da Diego Bianchi (@zdizoro) e dalla cellula di base di Gazebo (@welikechopin), e @Alternativa_Pop (con 11,9Kfollower e 9,7k fan per @alternaivapopolare.it), che il ministro @angelinoalfano.it ha tirato fuori dal cilindro per azzerare l’incongruenza di avere un partito di (nuovo) centro-destra alleato del maggior partito di centro-sinistra.

Sono due simboli graficamente e semanticamente agli antipodi.

Il primo è strutturalmente post-politico, come solo quello di Forza Italia lo era stato negli ultimi vent’anni, a cominciare dalla geometria, un quadrato che rompe la monotonia circolare, per continuare con la bicromia, il rosso e il nero che non trova uguali nella tavolozza dei colori partitici occidentali. Così come è decisamente movimentista il font tipografico adottato da @makkox per battezzare il Movimento: niente bastoni ma un carattere da writer, irregolare, virulento, viscerale e maestosamente borgataro.

Ma, in fine conti, è proprio questa apparente antipoliticità che trasforma il simbolo del Movimento Arturo in un segno di forte identificazione politica, sulla scia dell’esperimento del gruppo teatrale NO99 che qualche anno fa lanciò il finto partito “United Estonia” che sconvolse il quadro politico della nazione baltica.

Il secondo è una costruzione grafica esclusivamente partitica, come lo sono state in centinaia negli ultimi due decenni senza però mai staccare il biglietto per la gloria, con la sua forma circolare, il fondo azzurro (richiamo voluto al patrimonio cromatico del conservatorismo occidentale?) e quel perimetro cardiaco posizionato alla meno peggio sulla scritta Alternativa Popolare.

Un simbolo, quindi, concepito con cromosoma grafico e somatico novecenteschi, che si manifesta anche nella scelta (a mio modesto parere sbagliata) di richiamarsi al concetto di “alternativa”, storicamente utilizzato dal movimentismo operaio di sinistra o da quello anarchico-rivoluzionario, che mal si concilia con la tradizione popolare e moderata. Senza voler trascurare che la prospettiva di chi si presenta come un’alternativa al sistema è sempre minoritaria e marginale.

In conclusione, è proprio questa esplicita connotazione partitica che trasforma il simbolo di Alternativa Popolare in un segno di una fragilissima identificazione politica.

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