“Farò così“. “Darò cosà“. “Risolleverò l’Italia“. Mai che, una volta, i politici abbiano coniugato i verbi al passato. Se non per rimarcare di aver avuto un’eredità difficile e che i tempi delle vacche grasse siano finiti.
Un’abitudine a cui non si è sottratto nemmeno il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della conferenza stampa di mercoledì 12 marzo anche se con una particolarità: qualora il 27 maggio non dovessero esserci i soldi promessi, lo si potrà chiamare “buffone“.
Ebbene, ma piuttosto che parlare al futuro, non si possono ufficializzare prima le cose e poi sbandierarle? Del resto, alcuni provvedimenti “scomodi” non vanno sbandierati: e non lo affermava un politico qualunque. Ma Pierluigi Bersani, a proposito delle liberalizzazioni, quando sosteneva che vadano prima fatte e poi annunciate.