L’Italicum non smette di creare problemi. Dopo la protesta sulle liste bloccate, che potrebbero addirittura avvantaggiare il Movimento 5 Stelle, in questi giorni sta sorgendo un’altra criticità. Si tratta delle coalizioni allargate. Così come si faceva in un certo senso per il “Porcellum”, per raggiungere la soglia (si parla del 37%) minima valida per il premio di maggioranza, si creeranno coalizioni allargate che potrebbero portare divisioni all’interno di un futuro governo. Che vinca il centro-sinistra o il centro-destra.
Partiamo dal centro-destra. Con il ritorno di Casini all’ovile, ci sono già le prime fibrillazioni all’interno della Lega Nord che, su alcuni punti, la pensa in maniera completamente diversa dal leader dell’UdC. Insomma, si (ri)formerebbe la vecchia Casa delle Libertà di qualche anno fa che sficiò ad una crisi di governo (poi ricomposta) nel 2003, dopo che Silvio Berlusconi vinse le elezioni nel 2001. Certo, hanno già governato una volta tutti insieme, perché non dovrebbero farlo pure stavolta? Però allora i tempi erano diversi. Staremo a vedere, qualora il centro-destra dovesse vincere le prossime elezioni.
Dall’altra parte c’è il centro-sinistra. Probabilmente il candidato premier sarà Matteo Renzi. C’è un’alleanza con SeL da ricucire e, come se non bastasse, c’è Scelta Civica che si è dichiarata disponibile ad allearsi con il Pd. Qui la situazione è ancora peggiore: già fra Renzi e Vendola ci sono fortissime differenze. Basti pensare a Marchionne, alle coppie gay, alle leggi sul lavoro e chi più ne ha più ne metta. Se Renzi dovesse sondare ed accettare la disponibilità di Scelta Civica, le differenze si farebbero ancora più forti. Con tanti saluti alla governabilità.
Insomma, siamo davvero sicuri che l’Italicum garantisca coalizioni coese e chi vinca possa governare senza troppe divisioni al suo interno? Ai posteri l’ardua sentenza.