Abbiamo deciso di aspettare qualche giorno in più per esaminare dal punto di vista comunicativo le elezioni amministrative proprio per avere un quadro generale e chiaro. Fra le tante cose che sono state dette, ce n’è una che forse è passata sotto silenzio: quando la Lega Nord non può fare la Lega Nord perde. Che significa questa frase?
Significa, in poche parole, che quando la Lega Nord può battagliare sui suoi temi caldi (immigrazione, legge Fornero, legittima difesa, ruspa per i campi rom e tanto altro ancora) prende i voti. Altrimenti non li prende. Qualche esempio? Partiamo da Milano dove il centrodestra – che si è presentato unito compreso l’NCD – sosteneva Stefano Parisi, un manager moderato di alto profilo. In questo modo, però, la Lega Nord si è dovuta “calmare” per non mettere in difficoltà il proprio candidato. Risultato? 59.313 voti e percentuale dell’11,77% con Forza Italia che doppia (quasi) il partito di Salvini: 101.802 voti e 20,21% (fonte). Scendiamo a Bologna, dove la Lega Nord si è presentata con un suo candidato, sostenuto anche da Forza Italia: Lucia Borgonzoni. In una città rossa, Borgonzoni è arrivata al ballottaggio perdendolo di misura (54,64% contro 45,36%: fonte). Qui la Lega Nord ha potuto fare la campagna elettorale che ha voluto diventando il primo partito di centrodestra con 17.376 voti – 10,25% – distanziando Forza Italia che si è fermata a 10.614 voti – 6,26% -. Arriviamo a Roma, nella Capitale che ha visto trionfare Virginia Raggi del M5S: qui la candidata Sindaco supportata dalla Lega Nord (e ovviamente anche da Fratelli d’Italia) è Giorgia Meloni, cui gran parte delle idee coincidono con quelle del segretario leghista. Il risultato? “Noi con Salvini” (il nome della Lega Nord da Roma in giù) in un territorio ostico è ad una incollatura da Forza Italia: 32.175 voti – 2,70% – contro i 50.842 – 4,27% – del partito di Berlusconi.
Questo, quindi, è un bel problema per Salvini poiché se l’Italicum non dovesse cambiare, il centrodestra dovrebbe presentarsi con una lista unica. Ma così, se da un lato le possibilità di vincere per il centro-destra aumentano, dall’altro Forza Italia rischierebbe di erodere consenso proprio alla Lega Nord. Sì, perché se la Lega Nord non può fare la Lega Nord perde voti e consenso. Almeno così dicono le elezioni amministrative 2016.