Se ci fosse ancora bisogno di un’altra prova di come Twitter non sia il mondo reale, eccola. Ricordate l‘hashtag #VinceCivati il 3 dicembre 2013 in piena campagna elettorale delle Primarie del Partito Democratico? Ebbene, schizzò subito al primo post tra i “Trending Topic” di Twitter.
Sembrava davvero che Civati poteva essere l'”Obama bis” versione Primarie Partito Democratico Americano. E le dichiarazioni di Civati erano bellicose. Anche i suoi appassionati ci credevano e speravano nel “miracolo”: del resto, si dice spesso che la rete rappresenta il paese reale. E Civati su Twitter “tirava” tanto. Per non parlare di #civoti: altro trending topic. Insomma, si sentiva aria di colpaccio.
Poi, però, l’8 dicembre c’è stato il confronto con la realtà: 67,8% per Matteo Renzi e 14,3% per Civati. Risultato positivo, considerando che molti “big” del Partito Democratico tiravano la volata al neo segretario. Buon risultato ma un pizzico di delusione c’è: un po’ come quando, durante una partita di calcio, una squadra più debole affronta una più forte. Prima della gara firmerebbe per un pareggio, però poi sul campo si porta in vantaggio e viene raggiunta al 90′.
Forse fra qualche anno, Twitter sarà davvero il paese reale. Ma, adesso, non lo è. Del resto anche Renzi lo scorso anno perse le Primarie a discapito di Bersani e anche lì era “fortissimo” sui social. Ma questa è un’altra storia. Il presente ed il futuro vedono Matteo Renzi segretario del Partito Democratico.