No, non era uno scatto d’ira di Beppe Grillo. Era semplicemente una mossa calcolata, studiata e organizzata nei minimi dettagli. Ricordate quando il comico genovese, sul suo blog, scrisse (l’8 maggio 2012) che “partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento”? Ribadì lo stesso concetto il 31 ottobre 2012 con un post dal titolo “Il talk show ti uccide, digli di smettere“.
Subito dopo lo straordinario successo delle politiche di quest’anno, c’era chi obiettava che, se i parlamentari del Movimento M5S non fossero andati nel talk show, non avrebbero potuto prendere i voti degli elettori che si nutrono soltanto di tv. Ma il duo Grillo/Casaleggio era categorico: niente tv, niente talk show. La domanda era sempre la stessa: perché?
Sarebbe bastato guardare lo streaming fra Bersani e Letta da una parte e Crimi e Lombardi dall’altra. I due esponenti del PD, certamente non nuovi alla politica, hanno letteralmente sbranato i due neo parlamentari. Pian piano, però, le cose sono cambiate. A livello numerico, i parlamentari del M5S che vanno in tv sono pochi e, oggi, (quasi) tutti fanno una gran figura mettendo al tappeto anche i “vecchi” della politica.
Qualche esempio? Programma “Otto e Mezzo“, 11 settembre 2013: da Lilli Gruber ci sono Luigi Di Maio e Debora Serracchiani. L’esponente del M5s, nonché vicepresidente alla Camera dei Deputati, vince in maniera netta il confronto con la Presidene della Regione Friuli Venezia Giulia. Fosse stata una partita di calcio, avrebbe vinto per 3 a 0 senza alcuna difficoltà. Da la7 si passa alla Rai, da Bruno Vespa con il suo “Porta a Porta“: in collegamento c’è Barbara Lezzi, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato ed esponente del M5S. Tanto bella quanto competente, spiazza tutti snocciolando cifre e mostrando una autorevolezza in campo economico che ha stupito i presenti. Lezzi ha ricevuto anche i complimenti del conduttore e del giornalista Marcello Sorgi. Ultimo caso, 27 novembre 2013: il senatore Giarrusso del M5S è collegato, sempre da Bruno Vespa, ed in studio c’è Casini. L’esponente dell’UdC viene attaccato da Giarrusso ed è costretto a difendersi sostenendo la vulgata popolare che i cittadini abbiano voluto soltanto bocciare la politica tradizionale.
Insomma, adesso gli esponenti del M5S possono stare in tv. E fanno bella figura.