“C’era una volta…”: la politica che si racconta e si fa raccontare dalle persone

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Se c’è una cosa che oggi più che mai funziona anche nella comunicazione politica è lo storytelling. Raccontare la propria candidatura piuttosto che spiegarla, rende la cosa più facile, oltre che affascinante e comprensibile.

Il linguaggio politico italiano cerca di uscire affannosamente dall’egida del politichese facendo leva soprattutto su metodi di coinvolgimento alternativi grazie ai nuovi canali di comunicazione.

Ecco comparire allora, sempre più frequenti, parole svecchiate, comuni ma cariche di potere emozionale, riferimenti a scene di celebri film, spunti da frasi di canzoni che hanno fatto la storia.

In verità, ciò che più cattura l’attenzione delle persone sul personaggio politico di turno è il fatto che esso ancori il suo discorso politico ad eventi legati alla sua vita: le sue origini, la sua famiglia, i suoi studi, ma soprattutto la sua quotidianità. È lo svolgimento della sua normalità che avvicina, più di ogni altra cosa, un candidato agli elettori perché va a sdoganare la figura del politico vecchio stampo, quindi temuto e rispettato,  per renderlo una persona comune, con gli stessi problemi, bisogni e desideri di un cittadino qualunque che vuole cambiare partendo dalle piccole cose.

L’esempio più calzante in questo senso è senza dubbio il personaggio politico del momento: Bill de Blasio. È quasi impossibile ignorare l’evento quando il tuo paese, lo stesso da cui sono emigrati i nonni materni del neo-sindaco newyorkese, è gremito di reti televisive accorse per conoscere un tassello del passato del “gigante democratico” americano che, insieme alla sua famiglia unita, semplice ma unica a modo suo, ci ricorda subito Obama affiancato amorevolmente da moglie e figli.

Per questo, la curiosità mi ha spinto a conoscerlo un po’ meglio e navigando su Youtube mi sono resa conto, senza dover andare troppo a fondo, che Bill de Blasio risulta subito affabile e piacevole perché i suoi spot non raccontano di lui come del classico politico avulso dai problemi della sua città e ripreso sulla poltrona del suo ufficio, ma raccontano di Bill e detto questo non c’è bisogno di aggiungere altro se non che, dal mio punto di vista, a differenza della classica spettacolarizzazione all’americana, questa strategia non banalizza la credibilità politica del sindaco mostrandolo alle prese con la quotidianità.

Forse sarò di parte, ma stavolta non riesco a scorgere nulla di eccessivamente costruito riguardo a questo italo-americano che ha conquistato la Grande Mela e non solo, anche se, ovviamente, sempre di strategia si tratta. Ritorno alla normalità, dunque, ripartire dalla persona, raccontare la sua storia i suoi valori, i suoi obiettivi.

Lo staranno capendo anche i politici italiani? Troppo presto per cantare vittoria, ma intanto ci ritroviamo Renzi che lascia la parola a Paolo il barista, metafora del leader d’opinione per antonomasia della gente comune in cui tutti si possono riconoscere e che tutti possono impersonare auto- generando il proprio manifesto per promuovere il proprio pensiero. Ed ecco perché Gianni Cuperlo chiede alle persone di caricare sul suo canale un mini-video in cui spiegano la loro idea di politica e di Paese usando gli aggettivi del suo slogan.

Un vero passo in avanti, non tanto per il valore sostanziale dell’atto, ma per quello simbolico, per il messaggio che cerca di lanciare. È un po’ come se i candidati dicessero ai cittadini “Vi ascoltiamo” piuttosto che “Ascoltateci”. Ma attenzione a non confondere la possibilità di esprimersi tramite social network con l’efficienza della democrazia: non basta dire la propria per cambiare le cose o renderle più socialmente giuste.

Teniamo a mente che il “c’era una volta”  funziona perché ci piace che la realtà che viviamo tutti i giorni acquisti un’atmosfera un po’ letteraria e meno noiosa e che, magari, siamo proprio noi a raccontarla, ma il lieto fine, in questo caso, sta dall’altra parte delle parole: quella del coraggio di agire, finalmente.

 

Immagine: http://tinyurl.com/p5w6by8

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