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Ci sono numeri, all’apparenza piccoli, che mandano a gambe all’aria in un niente le migliori teorie scientifiche.

Ci sono numeri, semplici e banali, che possono smontare le più dettagliate, serie, certificate ricerche mediche.

A gennaio di quest’anno, l’allora ministro della Salute, l’esimio Prof. Renato Balduzzi, dichiarava: “A oggi dagli studi non risulta un nesso causale accertato fra lo smaltimento dei rifiuti e la ripercussione sulla salute, ma potenziali implicazioni sulla salute non possono essere esclusi”.

Ebbene, l’intera comunità dei media al cospetto dell’illustre parere supportato da inattaccabili dati scientifico-statistici ha declassato l’uragano a semplice tempesta tropicale.

Tutto poteva rimanere nelle impolverate cronache dei quotidiani e emittenti locali se un giorno il mite Don Patriciello non avesse avuto l’ardire di chiamare “Signora” il Prefetto di Caserta e quest’offesa non avesse provocato l’indignata reprimenda del collega Prefetto di Napoli.

Da quell’episodio, marginale e insignificante, è cominciato l’interessamento moroboso dei media nazionali alla cosiddetta Terra dei Fuochi.

Da un prete di frontiera all’altro il passo è breve.

E’ mentre Don Patriciello guida marce, partecipa a convegni e trasmissioni televisive, riunioni istituzionali, Don Antonello Giannotti, parroco della Chiesa del Buon Pastore a Caserta nel promuovere la manifestazione “Caserta vuole vivere” dichiara: “ si parla tanto di istituzione di registro dei tumori, ma noi parroci in realtà, un nostro registro già lo abbiamo. E’ quello dei funerali che celebriamo. Da noi su 150 funerali 130 sono persone morte per tumore. Allora, vuol dire che a Caserta c’è qualcosa che non va!.

Eccola l’essenza tragica, cruda, sanguinante della comunicazione: 130!

Centrotrenta, vale più di una ospitata da Bruno Vespa.

Centrotrenta vale più di un’intervista al Corriere.

Centrotrenta, professor Balduzzi, Centrotrenta.

foto: espresso.repubblica.it

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